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Notte in tre con scoperte


di MarioManuela
21.09.2024    |    10.035    |    6 9.8
"Dire che rimasi interdetto è poco, mi bloccai proprio sul momento, “Fai felice la tua escort”, mi sussurrò all’orecchio lei mentre stringeva i muscoli..."
La sera decisi di andare fuori a cena, prenotai in un ristorante vicino specializzato in cucina di mare, Manuela indossò un abito corto, bianco, con una profonda scollatura davanti che lasciava la pelle scoperta, e metteva in risalto la sua abbronzatura. Io scelsi un pantalone in lino con una polo regimental. Andrea uscì dalla camera degli ospiti con indosso un paio di bermuda bianchi e una camicia azzurra, tipico abbigliamento per la sua età, restò a fissare Manuela, che, un poco a disagio, gli chiese “Cosa c’è? Tutto a posto?”
Il ragazzo risposte ridendo, “Certo, ma mi hai freezato, sei stupenda!”
“Indubbiamente!”, aggiunsi io, baciandola sulla guancia.

Raggiungemmo il ristorante, conscio e orgoglioso che l’entrata di mia moglie e sui suoi sandali argentati con il tacco aveva attirato molti sguardi interessati, a parte questo piccolo peccato narcisistico, la cena passò perfetta con ottima cucina e deliziose bollicine. Rientrammo a casa, Andrea seduto dietro ci raccontava i progetti per l’anno di studi che avrebbe avuto inizio la mattina seguente; parcheggiai nella corte davanti a casa ed entrammo, avevo voglia di stare con Manuela, era così sexy quella sera che non potevo fare a meno di pensarla tra le mie braccia, sopra di me.
Salutammo Andrea che si ritirò in camera sua, entrati nella nostra camera padronale abbracciai Manuela baciandola ovunque, percorsi con le mie labbra le sue spalle mentre lei incollava il suo corpo al mio. Le slacciai l’abito che cadde a terra scivolando sulle sue gambe. Indossava un delizioso completino in pizzo bianco che fece per togliersi, “No!”, la fermai, “Ti voglio così!”, mi sorrise complice, “Almeno le scarpe?”
Replicai deciso, “No, tieni anche i tacchi, sei perfetta così!”, feci un passo indietro per ammirarla con indosso balconcino, slip e tacchi, “Cazzo! Sembri una escort”, chiosai ridendo, “la mia personale escort”
Lei mi buttò sul letto, “E allora dovrai essere bravo prima, e pagarmi poi…”, mi disse in un orecchio ridendo, mentre mi slacciava i pantaloni. Mi prese in mano il membro facendolo diventare di marmo mentre mi mordicchiava un capezzolo, scese con la bocca lungo il mio corpo arrivando in basso e prendendomelo in bocca.
“Sono la tua escort?”, mi chiese,
“Certo”, risposi,
“L’unica?”, aggiunse
“Assolutamente, sei unica in tutto”, risposi ansimando mentre la guardavo leccarmi il pene.
Scivolai sotto di lei scostando le coppe del balconcino per succhiarle i capezzoli mentre con le mani la titillavo, lei ansimava e fremeva, scesi tra le sue gambe spostai gli slip per scoprire il suo sesso e mi misi a leccarla con passione, non mi ero mai sentito così eccitato, anche se non sapevo ancora che questo limite sarebbe stato ben presto superato.

Un rumore attirò la nostra attenzione, ci girammo verso la porta accorgendoci che Andrea era entrato con un bicchiere in mano e ci stava guardando, era completamente nudo, con il membro eretto, ci chiedemmo da quanto fosse lì.
“Siete fantastici”, mormorò con la voce rotta dall’emozione e dall’eccitamento, ci guardò con espressione interrogativa, senza attendere si avvicinò a noi, Manuela gli dava la schiena, posizionata carponi sopra di me, il ragazzo si abbassò cominciando a baciarle la schiena con foga, la leccava, disegnando geroglifici sui suoi fianchi, scendendo verso i glutei di mia moglie, soffermandosi sull’elastico degli slip. Le leccava le natiche insalivandole l’orifizio anale, ci appoggiò un dito, ma lei lo fermò allungando la mano. Vidi che sorrideva, intanto Manuela continuava a scoparmi, il mio cazzo ben fisso dentro di lei, vidi la lingua di Andrea scendere e iniziare a leccare il clitoride di mia moglie che ebbe un sussulto violento a sentirsi leccare mentre scopava. L’eccitazione era al massimo, ma la sorpresa arrivò inaspettata quando la lingua del ragazzo cominciò a leccare la mia asta che entrava e usciva da mia moglie, sentii per la prima volta la lingua di un uomo sul mio cazzo, ero sconvolto ed eccitato.

Andrea si tirò fuori mettendosi dietro mia moglie, e mi apostrofò, “Professore, mi lasci divertire un poco anche a me adesso…”
Sorrisi, uscii da dentro di lei e risalii portando il membro alle labbra di Manuela, mentre lui le aveva messo le mani sui fianchi e con un colpo sesso era entrato dentro di lei. Si capiva che era eccitatissimo, con tutto l’ardore dei suoi 20 anni la scopava con violenza facendola sobbalzare, lei gemeva sempre di più avventandosi sul mio cazzo con avidità. Andrea si fermò prima di venire, “Prima lei professore, è giusto,”
Guardai Manuela, rossa in viso, i capelli biondi scompigliati, gli occhi azzurri arrossati dalla passione, rientrai dentro di lei con una voglia insopprimibile di venirle dentro mentre Andrea si metteva di fianco a me prendendo il mio posto tra le labbra di mia moglie. La scopavo guardandola a pochi centimetri succhiare il cazzo del ragazzo, non credo di riuscire a restituire perfettamente la bellezza, l’eccitazione, la perfezione di quei momenti che mi tornano in mente così vividi.

Percepii uno scambio di occhiate complici tra loro due, Andrea si scostò dalle labbra di mia moglie, che mi fissò negli occhi mentre prendeva in mano il membro del ragazzo e lo portava alla mia bocca. Dire che rimasi interdetto è poco, mi bloccai proprio sul momento, “Fai felice la tua escort”, mi sussurrò all’orecchio lei mentre stringeva i muscoli vaginali intorno alla mia asta piantata dentro di lei, questa è qualcosa che riesce a fare in maniera tale che nessun uomo potrebbe dirle di no.
Potete immaginare, non sapevo nemmeno da che parte cominciare, mai avrei immaginato questo, ma imitai quello che avevo visto fare alle donne, sperando di essere almeno passabile, lo leccai prima e poi inizia a succhiarlo, “Bravo professore”, mormorò Andrea, “Bravo il mio cliente”, chiosò mia moglie aumentando il ritmo della sua scopata e masturbando il pene del ragazzo che mi aveva messo in bocca. Mi fece venire tremando come una foglia al vento e strappandomi un lunghissimo ruggito di godimento, Manuela si accasciò sopra di me sfinita, ma Andrea si era già messo dietro di lei in quella posizione alla pecorina che vede la donna rivolgere il culo verso l’uomo, inarcato, con la testa spinta in basso. Entrò dentro di lei senza nessuno sforzo, “Ora tocca a me”, disse con la voce rotta.

Lei ricominciò a gemere ed ansimare sotto le spinte di Andrea, non durarono tanto a quel punto, il ragazzo continuò a sbattersi la mia amata per qualche minuto, lei stava godendo nuovamente “Dai, dai, dai, scopami”, riuscì a dirgli, vennero in contemporanea. Mentre Andrea si sfilò con il membro floscio guardandoci sorridendo, lei si mise al mio fianco, abbracciata a me, esausta, si era appena fatta due uomini in fila, ma era sempre bellissima.
La strinsi a me mentre il ragazzo ci disse, “E’ ora di andare a letto professore, domattina la sveglia suona presto”, uscì lasciandoci soli, abbracciati, a rimettere ordine nelle emozioni di quella incredibile giornata.
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